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IL PIANTO DEGLI ULIVI PUGLIESI: TRA SICCITÀ, CURA E RICORDI DI UN ECOSISTEMA CHE CAMBIA.


Quest'anno, la Puglia, in particolare il Gargano, ha vissuto una delle sue stagioni più difficili e i suoi ulivi ne hanno pagato il prezzo. Il caldo torrido e la siccità hanno messo a dura prova queste piante secolari, che da sempre ci donano olio e identità. Per me, è stato straziante vedere i miei ulivi soffrire sotto il sole implacabile, ma ho fatto tutto il possibile per salvarli. Grazie alle continue irrigazioni sotto quel sole cocente, sono riuscita a farli sopravvivere.


 Nonostante questo, però, le olive sono poche, Questo significa che ci sarà una grave carenza di olio d'oliva, e alcuni frantoi nel Gargano non apriranno nemmeno quest’anno. È una situazione dolorosa per la nostra cultura, dato che l’olio è il cuore della nostra cucina e delle nostre tradizioni. Senza di esso, le nostre tavole perderanno qualcosa di essenziale.  Anche l'ecosistema attorno a noi sembra aver cambiato volto. Da bambini, dopo i forti temporali estivi, che portavano vento e pioggia senza però essere distruttivi, noi correvamo a cercare le lumache. 
Con un fascino speciale per le" ciamaricadd", le piccole lumachine, ci divertivamo a cercarle anche al buio. 

Non avevamo le torce dei telefonini, ma una torcia fatta con una zucca rossa, scavata e trasformata in lanterna da mio zio Filippo. Lui aveva imparato questa tecnica durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre era con gli inglesi, e d'estate ci preparava quelle zucche luminose, con una piccola candela all'interno, che usavamo per illuminare le nostre avventure notturne alla ricerca delle lumache. Oggi, tutto questo sembra appartenere a un passato lontano. I temporali estivi sono diventati rari, e quando arrivano sono distruttivi e l'ecosistema che circonda gli ulivi e le nostre campagne  è cambiato.


 Gli stormi, che ogni anno si fermavano nei nostri campi per nutrirsi delle olive prima di migrare verso i paesi caldi, quest'anno non troveranno quasi nulla. Ricordo ancora come i cacciatori si divertivano a fischiare per allontanarli dai campi, poiché un grande stormo poteva danneggiare intere piantagioni. Ma quest'anno, gli ulivi sono spogli, e gli stormi dovranno cercare altrove il loro cibo. Ma non tutto è perduto. Il "Leccino", una delle varietà più resistenti, ha dimostrato una straordinaria capacità di sopravvivere sia alla siccità che alla Xylella fastidiosa, una malattia che ha devastato molti ulivi in Puglia. Grazie agli studi condotti da un team, di cui fa parte anche un agronomo  foggiano, si stanno trovando nuove soluzioni per combattere questa minaccia, e il "Leccino" ha dato segni incoraggianti di resilienza. 

Per aiutare i nostri ulivi a sopportare meglio la siccità, possiamo evitare pacciamature troppo pesanti e optare per una soluzione più naturale: frantumare le foglie secche al di sotto delle piante. Questo crea un pacciame leggero che trattiene l’umidità, protegge il suolo e aiuta gli alberi a mantenere le risorse di cui hanno bisogno senza interventi troppo invasivi. Ma c'è bisogno di pioggia!

Non sarà un’annata da ricordare per la sua abbondanza, ma se c’è una cosa che ho imparato, è che gli ulivi, come noi pugliesi, sono testardi, resistenti e sempre pronti a rialzarsi! Magari la prossima stagione torneremo a brindare con il nostro "oro verde" sulle tavole. In fondo, la vita e la cucina sono fatte di alti e bassi, ed è proprio questo che le rende così speciali!

Un saluto speciale a tutti voi che condividete con me la passione per la cucina, le tradizioni e l'amore per la Puglia. Con amore e dolcezzeinfinite@Clementina.


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