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28 mar 2024

PASQUA IN PUGLIA: TRADIZIONI GASTRONOMICHE E RICETTA DELL'AGNELLO AL FORNO.

Nel cuore della Settimana Santa, la Puglia si prepara a celebrare non solo le tradizioni religiose, ma anche quelle culinarie che caratterizzano questa festività così importante. Dalla costa alle campagne, le tavole si arricchiscono di piatti simbolo della Pasqua, tra cui spicca l'agnello, protagonista indiscusso dei pranzi festosi. L'agnello, simbolo del sacrificio di Cristo, è preparato con maestria e amore in molte varianti che rispecchiano le diverse tradizioni locali. Una delle preparazioni più amate è senz'altro l'agnello al forno con patate, una ricetta classica che unisce sapori autentici e semplicità pugliese.

Ricetta dell'Agnello al Forno con Patate:

Ingredienti:

  • 1 kg di agnello tagliato in pezzi o cosciotto
  • 500 g di patate
  • 2 spicchi d'aglio
  • Olio extravergine di oliva
  • Prezzemolo fresco
  • Rosmarino fresco
  • Pangrattato
  • Pecorino grattugiato
  • Sale e pepe q.b.

Preparazione:

  1. Tagliate le patate a spicchi e disponetele in una teglia da forno precedentemente unta con olio.
  2. Salate l'agnello e posizionatelo sopra le patate nella teglia. Condite il tutto con aglio tritato, prezzemolo, olio, sale e pepe. Aggiungete un po' di pecorino sulla carne per ottenere una crosticina croccante.
  3. Infornate a 180°C per circa un'ora e mezza, finché l'agnello e le patate non saranno ben dorati. Se fate il cosciotto, la cottura deve essere più lenta e dovete farlo cucinare un po' di più.
  4. Servite caldo e gustare il delizioso sapore dell'agnello con le morbide patate. Questa ricetta tradizionale è solo una delle tante delizie che si possono gustare durante la Pasqua in Puglia. Nel cuore della tradizione pasquale pugliese, spicca il Benedetto, un antipasto composto da uova sode, ricotta, olive, carciofi sott'olio, capocollo, questo piatto è un trionfo di sapori e simboli.
  5. Prima di essere gustato, il Benedetto viene consacrato con l’acqua santa e un ramoscello d’ulivo, un rituale che conferisce un'aura sacra a questa prelibatezza pasquale.
  6. Dopo il Benedetto, nulla può essere più rappresentativo della Pasqua pugliese di un piatto di troccoli o orecchiette al sugo al sugo di agnello.Seguono i dolci pasquali con il cavicione di ricotta, i taralli dolci, ecc. La Pasqua in Puglia è un momento di gioia e convivialità, in cui le famiglie si riuniscono intorno alla tavola per condividere piatti tradizionali e creare ricordi preziosi. Con la sua cucina povera ma ricca di sapori autentici, la Puglia regala un'esperienza culinaria unica!

TRADIZIONE DEI SEPOLCRI IN PUGLIA: DEVOZIONE ANTICA E RITO DEL 'TERREMOTO' A SAN GIOVANNI ROTONDO.



La profonda devozione dei Sepolcri nella Puglia è un'antica tradizione che vive ancora oggi. In questa terra ricca di spiritualità, il giovedì santo è un giorno di particolare significato. Le comunità locali si preparano a celebrare una delle tradizioni più sacre e solenni: la visita ai Sepolcri. Questo antico rituale ha avuto inizio alla fine del 1500, risalente ai tempi di San Filippo Neri, e da allora si è radicato profondamente nella nostra cultura.  
Fin dalle prime ore del mattino, le chiese della Puglia si animano per accogliere i fedeli in un'atmosfera di devozione e contemplazione. Dopo la messa, statue e crocifissi vengono coperti, mentre l'altare della Reposizione viene illuminato per far brillare delicatamente l'ostia consacrata, simbolo della presenza di Cristo tra i fedeli. I devoti si riuniscono nelle chiese per adornandole con fiori e vasetti di grano, fatti germogliare a partire dalla terza settimana di Quaresima. Questo antico gesto simbolico rappresenta la rinascita e la nuova vita portata dalla risurrezione di Gesù.

A San Giovanni Rotondo, nella storica Chiesa di Santa Orsola o del "Purgatorio", costruita nel 1596, prende vita una tradizione antica: il rito del "Terremoto". Nella pittoresca Chiesa, un gioiello di antica spiritualità nel centro storico del paese, si celebra un rito unico e suggestivo noto come il “terremoto”. Qui, dove opera l’Arciconfraternita dei Morti, le celebrazioni hanno inizio alle ore 21 con il solenne canto dei Salmi. Il culmine di questa cerimonia avviene intorno alle 22.30, quando un forte boato, conosciuto come il “terremoto”, risuona all'interno della chiesa.

Questo evento segna il momento in cui le luci vengono spente, immergendo l'ambiente nell'oscurità e nell'atmosfera mistica che pervade la notte di giovedì santo. Il rito del “terremoto” non solo evoca il tremore della terra al momento della morte di Gesù, ma rappresenta anche la rinascita e la speranza che emergono dalla Pasqua. Questa tradizione secolare, tramandata di generazione in generazione, è un simbolo del profondo legame tra la comunità locale e le sue radici spirituali.

La visita ai sepolcri non è solo un atto di devozione, ma anche un momento di riflessione e preghiera. Lungo il percorso delle sette chiese, i fedeli meditano sul sacrificio di Cristo e si immergono nell'atmosfera mistica e sacra. Nelle diverse regioni della Puglia, un'altra tradizione significativa che segue la visita ai sepolcri è l'impegnativa preparazione dei dolci pasquali.

Con grande maestria e amore, le case pugliesi si riempiono del profumo di dolci. Dal Gargano al Salento, le famiglie plasmano dolci tradizionali con pasta di biscotto per modellare colombe, simbolo di pace e rinascita, croci, che ricordano il sacrificio di Cristo, cestino con uova o "crapio", che rappresenta la vita nuova e la rinascita. Questi dolci, i della regione. I dolci pasquali pugliesi, con la loro storia e significato profondo, mantengono vive tradizioni secolari e incarnano l'anima della Puglia.

ESPLORANDO LA CAMPAGNA PUGLIESE: ALLA SCOPERTA DEL RAVANELLO SELVATICO.


Da sempre ho avuto una passione per l'avventura e l'esplorazione. Cresciuta nella campagna pugliese, ho trascorso le mie giornate vagabondando tra i campi dorati e i frutteti, lasciandomi affascinare dalla bellezza naturale che mi circondava. Un giorno, durante una delle mie passeggiate, ho avuto la fortuna di imbattermi in una pianta straordinaria:   il Ravanello Selvatico, "Raphanus raphanistrum".
Questo fiore è talmente bello che ho deciso di farne una foto e postarla perché mi trasmette un grande senso di semplicità, pace e serenità.
È straordinario come un piccolo un fiore, così delicato con quattro petali e una piccolissima corolla al centro, sia capace di suscitare emozioni così profonde e indescrivibili. Osservandolo da vicino, mi ritrovo immersa in un mondo di tranquillità e bellezza, dove il tempo sembra rallentare e ogni preoccupazione svanire. È come se questo semplice fiore avesse il potere di ricordarmi l'importanza di apprezzare le piccole cose della vita e di trovare la bellezza anche nei momenti più modesti.

Con i suoi fiori bianchi, delicati ed eleganti  come piccole perle nella campagna pugliese, mi ha incantato e sorpresa per la sua bellezza. La fioritura avviene tra la primavera e l'estate, aggiungendo un tocco di bellezza alla natura circostante. Le sue foglie, dal sapore leggermente piccante, sono commestibili e possono essere utilizzate in insalate o piatti cucinati. La pianta possiede delle proprietà medicinali.

Se dovessi associare il Ravanello Selvatico a un dolce pugliese, sicuramente lo assocerei al tarallo dolce con la glassa. Così come i fiori bianchi e delicati del Ravanello Selvatico adornano la campagna pugliese durante la primavera, la glassa bianca ricopre i taralli, conferendo loro un aspetto elegante e invitante. Entrambi rappresentano l'autenticità e la tradizione della Puglia, offrendo un'esperienza gustosa e unica per chiunque abbia il piacere di assaggiarli.



NON E' PASQUA SENZA TARALLI: DOLCI GLASSATI AL LIMONE, ECCELLENTE DELIZIA PUGLIESE.


I taralli dolci glassati al profumo di limone sono una deliziosa specialità della tradizione dolciaria pugliese. Questo delizioso dolce è una variante dolce dei taralli salati, famosi in tutta la regione. La sua storia affonda le radici nella ricca tradizione culinaria pugliese, dove la creatività e l'ingegno hanno portato alla trasformazione di un classico snack salato in una prelibatezza dolce.
La sua origine esatta è avvolta nel mistero della storia, ma si crede che il tarallo dolce con glassa abbia avuto origine come una reinterpretazione delle ricette tradizionali dei taralli, integrate con ingredienti dolci. Questa versione dolce è diventata particolarmente popolare durante le festività, come la Pasqua, quando la tavola è imbandita con una varietà di prelibatezze dolci e salate.
Non è Pasqua in Puglia senza i taralli glassati!




Ingredienti:
500 g di farina 00 per dolci
100 g di zucchero
50 ml di olio extravergine d'oliva o strutto
5 g di ammoniaca per dolci
15 ml di liquore (può essere anice, grappa o rum)
1 bustina di vanillina
Acqua q.b.
Olio q.b. per ungere
Per la Glassa:500 g di zucchero semolato
2/3 gocce di limone
100 ml di acqua

Procedimento:
In una ciotola capiente, unite la farina, lo zucchero, le uova, l'olio, la vanillina, l'ammoniaca per dolci e il liquore. Mescolate bene fino a ottenere un composto omogeneo. Lavorate l'impasto per circa 15 minuti fino a quando diventa elastico e liscio. Fate riposare l'impasto per circa 20 minuti. Dopo, prendete porzioni di impasto e formane dei cilindri e create piccole ciambelle.
In una pentola, portate a bollore dell'acqua. Cuocete i taralli in acqua bollente fino a quando vengono a galla. Scolateli e lasciateli riposare su un panno coperti per tutta la notte. Il giorno successivo, preriscaldate il forno a 180 gradi. Ungete leggermente una teglia e infarinala, disponete i taralli sulla teglia e infornate per circa 10 minuti o fino a quando sono dorati.
Preparate la glassa. In una pentola, versate lo zucchero e l'acqua. Portate a ebollizione e lasciate cuocere senza mescolare fino a quando lo zucchero si sarà completamente sciolto, aggiungete le gocce di limone e mescolate.
Immergete i taralli nella glassa preparata, girandoli accuratamente per coprirli uniformemente.
Posizionateli una griglia e lasciali asciugare per almeno un'altra giornata, affinché la glassa si solidifichi Una volta asciutti, i tuoi deliziosi taralli dolci pugliesi con glassa saranno pronti per essere gustati.
I taralli dolci glassati al profumo di limone sono un'autentica delizia che porta il gusto e l'aroma della Puglia direttamente sulla tua tavola.
Con la loro morbidezza e la dolcezza equilibrata, sono ideali per concludere un pasto delle feste in bellezza delle feste.
Oltre alla tradizionale glassa al limone, c'è anche una versione nuova e affascinante con glassa al mandarino, che aggiunge un tocco agrumato a questo dolce già delizioso.

27 mar 2024

DOLCE SEMPLICE PER PASQUA: SCARCELLE MANFREDONIA E MOLFETTA.

La Scarcella è un dolce pasquale simbolo della tradizione pugliese, originariamente nato a Manfredonia. La sua forma rotonda rappresenta la fortuna e la rinascita associate alla Pasqua. Preparata con ingredienti semplici come farina, olio, latte e un tocco di scorza di limone, questo dolce riflette le antiche tradizioni culinarie della regione. Una volta preparata, la Scarcella viene ricoperta con una glassa bianca, sulla quale vengono disposti piccoli ovetti di cioccolata a scopo decorativo. Caratteristica distintiva di questo dolce è l'aroma di limone, che dona alla Scarcella un sapore aromatico e fragrante.

Durante la Settimana Santa, periodo in cui questi dolci vengono preparati, le strade sono inondate dal profumo di ammoniaca che si sprigiona durante la cottura, chi la utilizza sa di cosa parlo! Spostandosi nei vari paesi della Puglia, tuttavia, è possibile imbattersi in Scarcelle con diverse varianti e preparazioni. Nel tempo, la tradizione della Scarcella si è diffusa anche in altre città pugliesi, come Molfetta. Qui, ha subito delle variazioni e delle aggiunte che l'hanno resa unica e distintiva rispetto a quella originaria.

Questo dolce si è evoluto grazie alla creatività delle massaie locali, che lo hanno arricchito farcendolo con pasta di mandorle, marmellata di amarene o prugne conferendo al dolce un sapore più ricco e gustoso. La Scarcella molfettese, tramandata di generazione in generazione tra le famiglie di Molfetta, racchiude un antico rituale ricco di significato religioso e culturale. Risalendo ai tempi antichi, questo dolce era associato alla richiesta di indulgenza alla Madonna dei Martiri, unendosi così alla spiritualità e alla tradizione delle festività pasquali.

Durante la Settimana Santa, la Scarcella viene preparata con devozione e amore, e poi portata in processione per le strade della città. Il termine 'Scarcella' stesso significa 'scarcerare', evidenziando il legame profondo tra questo dolce e il concetto di libertà.

Simbolo di liberazione e rinascita, il dolce rappresenta anche il gesto di liberare l'uovo intrappolato nella pasta, come simbolo di libertà. Prima di gustarla, era necessario liberare l'uovo intrappolato con le crocette pasta, simbolo di liberazione e rinascita, evidenziando così il gesto simbolico di libertà. Era considerata un dolce "portafortuna", donato dai fidanzati alle loro fidanzate. La tradizione della Scarcella, sia a Molfetta che a Manfredonia e in altre città della Puglia, rappresenta un aspetto significativo della cultura culinaria e delle festività pasquali nella regione, riflettendo il legame profondo tra cibo, cultura e celebrazioni locali.

La mia ricerca sulla storia del dolce è motivata dalla mia passione non solo per la cucina, ma anche per la conoscenza storica. Come food blogger, mi impegno a scoprire le radici culturali e tradizionali di piatti iconici come la Scarcella, e condividere queste storie frutto della mia passione. La cucina non è solo una questione di sapori e aromi, ma anche di connessioni culturali e storiche che arricchiscono la nostra comprensione del cibo e delle tradizioni culinarie.

26 mar 2024

PASQUA IN PUGLIA: SCOPRI I SEGRETI DEI DOLCI DELLA TRADIZIONE.


In Puglia, l'arrivo della Pasqua porta con sé un'esperienza culinaria unica, arricchita dai dolci tradizionali che incarnano lo spirito festoso della stagione e la ricchezza della cultura locale. 
Dopo i riti suggestivi della Settimana Santa e le solenni processioni che caratterizzano questo territorio, nelle case inizia un'attività frenetica dedicata alla preparazione dei dolci tradizionali pasquali. 
È un momento in cui le famiglie pugliesi si dedicano con passione alla ricerca di ingredienti genuini per creare prelibatezze.
I dolci vengono preparati con un' attenzione particolare alle materie prime, si va alla ricerca di  ingredienti locali di ottima qualità:  la farina,  la ricotta  di pecora, le uova biologiche, la cannella  in povere dal buon sapore e profumo. 
In particolare c'è una consuetudine radicata: la ricerca attenta della ricotta di pecora, prenotata con largo anticipo direttamente dai produttori locali, in modo assicurarsi freschezza e qualità impeccabile.
Prima della preparazione dei dolci, la ricotta viene sapientemente fatta scolare. Questo processo è fondamentale per ottenere una consistenza perfetta che conferisca ai dolci quel sapore unico e ricco, insieme a una consistenza cremosa.

Tra le specialità gastronomiche del periodo pasquale in Puglia:

Scarcella: Dolce pasquale a forma di ciambella decorata con uova colorate, simbolo di fertilità e rinascita, con sapore simile a un biscotto.

Propati al Vin Cotto: Dolce tradizionale pugliese dal sapore ricco e intenso, preparato con mosto cotto, mandorle, cannella e chiodi di garofano. Simbolo delle radici culinarie antiche del Gargano e della Puglia. E' un vero tesoro culinario del Gargano e della Puglia.  

Propati del Gargano: Dolci distintivi, variano tra i paesini. I "Propati della Zita" di San Giovanni Rotondo, celebri per il loro aroma di cannella e la ricca storia, sono particolarmente apprezzati.

Cavicione con Ricotta: Dolce soffice a base di pasta frolla, farcito con ricotta, uova, zucchero e cannella. Presentato come crostata o con una sfoglia superiore, conquista per la sua bontà.

Squarcella: Prelibatezza pasquale con ricotta fresca per un gusto delicato e una consistenza morbida. Questo dolce incarna la tradizione pugliese con la sua fragranza avvolgente e la sua ricchezza di sapori autentico.

Crapio Pasquale: Dolce simbolico a forma di cestino contenente due uova sode e decorato con confetti colorati, amato dai bambini per il suo sapore delizioso e la per sua bellezza viene appeso nelle case durante le festività.

Scartellate (o Ferratelle): Cialde fatte con pasta da biscotto, a base di farina, uova e zucchero, cotte all'interno di una piastra di ferro. Questo dolce croccante e fragrante è una prelibatezza, è un dolce delle feste.

Spero che questo viaggio attraverso i dolci pasquali della Puglia abbia stimolato la vostra curiosità e il vostro appetito. Vi invito a immergervi ulteriormente nella cultura culinaria di questa affascinante regione, esplorando le sue tradizioni gastronomiche e sperimentando nuovi sapori e aromi. Se desiderate approfondire ulteriormente la gastronomia pugliese, vi invito a visitare il mio blog, dove troverete ricette dettagliate e suggerimenti per riprodurre queste delizie culinarie direttamente nella vostra cucina.

SAPORE PUGLIESE: RISO, PATATE E COZZE, UN CONNUBIO DI ECCELLENZA.


Una delle ricette di eccellenza della Puglia è il "Riso, Patate e Cozze", un piatto che unisce sapientemente ingredienti tipici del territorio e che incarna il gusto autentico della cucina pugliese. Un classico della cucina pugliese, e in particolare di quella barese. Le cozze, pescate fresche lungo le coste pugliesi, vengono unite al riso, arricchito dalla cremosità delle patate, per creare un piatto ricco di sapore e tradizione. La freschezza delle cozze si sposa armoniosamente con la consistenza cremosa delle patate e la delicatezza del riso, creando un connubio gustoso e irresistibile. Servito caldo e condito con un filo d'olio extravergine di oliva e una spolverata di prezzemolo fresco, il "Riso, Patate e Cozze" rappresenta un'autentica espressione della cucina pugliese, perfetta da gustare in ogni stagione dell'anno.
In questa ricetta, strati di ingredienti saporiti come cipolle, pomodorini e prezzemolo si combinano per creare un piatto ricco e appagante, perfetto da gustare in ogni occasione. La particolarità di questa ricetta risiede nel fatto che tutti gli ingredienti, ad eccezione delle cozze, vengono disposti crudi nella teglia e cuociono in forno insieme, garantendo un risultato delizioso e unico. Va cucinata in un particolare tegame di terracotta conferisce alla tiella un gusto e una consistenza unici, permettendo una cottura omogenea e un'ottima distribuzione del calore.
INGREDIENTI
1 kg di cozze
500 g di patate
1 cipolla
12 pomodorini ciliegina
200 g di riso Arborio
pecorino grattugiato
2 spicchio di aglio
prezzemolo
olio evo
400 ml di acqua
vino bianco secco
sale e pepe q.b.
  1. Pulite le cozze e fatele aprire in una casseruola con olio. Conservate il liquido di cottura. Tagliate le patate a fettine, i pomodorini a spicchi e affettare la cipolla.
  2. Tritate prezzemolo, sedano e aglio. Ungete una teglia e formare due strati alternati di patate, pomodorini, cipolle, trito, sale, pepe, parmigiano, cozze e riso.
  3. Bagnate con po' di vino, acqua di cottura delle cozze. L'acqua deve raggiungere l'ultimo strato di patate.
  4. Coprite la teglia con carata alluminio e cuocete in forno a 200°C per 45-50 minuti, quindi scoprite e cuocete per altri 15 minuti finché il riso è cotto.
  5. Un ulteriore consiglio prezioso è lasciare riposare la tiella per almeno un paio d'ore prima di servirla, permettendo così ai sapori di amalgamarsi perfettamente. Vi anche la ricetta delle trofie all'ortica con gamberi, la ricetta delle seppie ripiene e delle alici marinate.

CARCIOFI RIPIENI E FAVE ALLA PUGLIESE: PRIMAVERA IN TAVOLA.

La cucina pugliese è rinomata per la sua semplicità e genuinità, e i carciofi ripieni in teglia ne sono un esempio. Non sono solo un piatto delizioso, ma anche una vera e propria delizia per il palato. I carciofi, con le loro proprietà digestive e depurative, si sposano perfettamente con le fave, ricche di proteine e vitamine. Le fave fresche, simbolo della primavera pugliese, si uniscono al morbido cuore di carciofo in un connubio perfetto di sapori e consistenze. Un tocco di formaggio, uova, aglio e prezzemolo completa il quadro, regalando un'esplosione di gusto. La sua versatilità lo rende perfetto anche per le tavole delle feste, come quella di Pasqua. Sia che lo si serva come contorno o come piatto principale.

Ingredienti:

400 gr di fave

1 cipolla sponsala

4 carciofi medio-piccoli

2 uova

150 g di pane raffermo

1 mazzetto piccolo di prezzemolo

2/3 spicchio di aglio

3 cucchiai di pecorino

Olio extravergine d'oliva

Sale

Procedimento:

In una teglia da forno abbastanza grande, fate soffriggere l'olio con le fave insieme alla cipolla sponsali tagliata a pezzettini. Preparate il ripieno per i carciofi: in una ciotola, amalgamare il pane raffermo ammollato, il prezzemolo tritato, gli spicchi d'aglio tritati, il pecorino, le uova, sale e pepe.

Pulite i carciofi eliminando le foglie più dure e tagliando le punte. Riempite i carciofi con il ripieno preparato. Disponete i carciofi ripieni nella teglia con le fave e la cipolla, aggiungendo un po' d'acqua. Cuocete a fuoco lento fino a quando i carciofi saranno morbidi. Prima di servire, spolverate i carciofi con un po' di pecorino grattugiato e gratinate in forno.

Preparati con ingredienti freschi e genuini, questi carciofi sono un omaggio alla cucina contadina, che con pochi elementi regala sapori intensi e memorabili. Inoltre, questa ricetta si rivela particolarmente sostenibile, grazie alla sua versione vegetariana senza carne. Preparati con cura e passione, i carciofi ripieni sono un'eccellente scelta per un pasto ricco di gusto e tradizione in particolare per i pranzi pasquali. Molto buoni anche carciofi ripieni con piselli. Questi ultimi aggiungono un tocco di dolcezza che rende il piatto ancora più gustoso.

25 mar 2024

POLPETTE AL SUGO: GUSTO E TRADIZIONE PUGLIESE IN UN PIATTO IRRESISTIBILE.

Le polpette sono un pilastro della cucina tradizionale pugliese, preparate con maestria dalle nonne di generazione in generazione. Sono il perfetto esempio del concetto "una tira l'altra", e il loro sapore raggiunge il massimo con l'accompagnamento della passata di pomodoro.
Spesso si trovano varianti di questa ricetta classica, arricchite con l'aggiunta di verdure o altri ingredienti. Ci sono diversi modi per cucinarle, dal cuocerle in brodo alla frittura, ma l'abbinamento con il sugo le rende un condimento gustoso anche per primi piatti, come la pasta, in particolare con i troccoli o le orecchiette.

Ingredienti

300 g di macinato di manzo
  • 35 g di pecorino grattugiato
  • 50 g. pane raffermo
  • 500 g di passata di pomodoro
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 spicchio di cipolla
  • prezzemolo
  • Olio evo q.b.
  • Sale e pepe q.b.
  • 2 uova

Preparazione

  1. In una ciotola, mescolate la carne tritata con il pecorino, il pangrattato, le uova, l'aglio, il prezzemolo, il sale e il pepe. Formate delle polpette compatte e uniformi.
    In una padella, soffriggi la cipolla e il basilico con un filo d'olio. Aggiungete le polpette e fatele dorare su tutti i lati.
    Versate la passata di pomodoro sulle polpette, aggiustate di sale e pepe, quindi coprite e lasciate cuocere a fuoco medio-basso per circa 20-30 minuti, finché le polpette saranno morbide e gustose.
    Questa ricetta, ispirata alla tradizione pugliese, ti regalerà un piatto ricco di sapori autentici e genuini. Con il loro sapore avvolgente e la loro consistenza morbida, queste polpette al sugo rappresentano un piatto che conquista il palato di grandi e piccini.
  2. La combinazione di carne succulenta, formaggio pecorino e aromi freschi del prezzemolo, uniti alla delicatezza della salsa di pomodoro, crea un'esplosione di gusto che non delude mai. L'aggiunta del pane raffermo bagnato e sbriciolato, come vuole la tradizione, conferisce alle polpette una morbidezza unica e un sapore ricco di storia e autenticità. Altra tipica ricetta sono le braciole al sugo di vitello. Ideali per un pranzo in famiglia o una cena con gli amici, queste polpette sono una testimonianza dell'amore e della tradizione culinaria pugliese, che passa di generazione in generazione, regalando momenti di gioia e convivialità a tutti i coloro che la gustano.

Il Vino Primitivo di Manduria è un'ottima scelta per accompagnare le polpette al sugo. Questo vino rosso della Puglia è caratterizzato da un gusto pieno e corposo, con note di frutti rossi maturi e spezie che si sposano perfettamente con il sapore intenso e avvolgente delle polpette.