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Clementina
Benvenuti nel cuore pulsante della Puglia, dove ogni piatto racconta una storia, ogni tradizione è un viaggio nel tempo e la cultura locale si esprime attraverso i sapori autentici della nostra terra.

Gli Scaldatelli, più comunemente noti come taralli, sono un pilastro della gastronomia pugliese, perfetti da sgranocchiare in ogni momento della giornata: possono essere un antipasto, uno spuntino o il perfetto fine pasto, specialmente se abbinati a un vino rosso robusto. Ne esistono innumerevoli varianti in commercio: dal peperoncino al pepe nero, dalla pizza alla cipolla, dalle olive al sesamo, e così via. Sebbene la forma più diffusa sia quella circolare, non è raro incontrarli in versioni allungate.

Nel mio paese, è tradizione prepararli in casa durante le festività pasquali, insieme ai taralli dolci questi ultimi ricoperti di una deliziosa glassa zuccherata. Potreste chiedervi perché ne parlo proprio ora: il motivo è semplice, soddisfare una "voglia" di mia sorella, che è venuta in Puglia per le vacanze di Natale. Io e mia madre, colti dalla richiesta, non abbiamo esitato a prepararli, cogliendo l'occasione per me di imparare e conservare questa preziosa ricetta. Per la preparazione, abbiamo scelto ingredienti naturali: farina biologica tipo 00, olio extravergine di oliva, ricco di grassi insaturi, e semi di finocchio, noti per le loro proprietà carminative, capaci di ridurre i gas intestinali.

INGREDIENTI:
1500 gr. di farina biologica 00, 
300 ml. di acqua, 
30 gr. di grosso, 
150 gr. di olio extravergine di oliva,
 100 ml. di vino bianco,
 30 gr. di semi di finocchio o anice,
 5 uova intere, acqua q.b. (quella che prende l'impasto)
 un pizzico di lievito di birra, 3-5 grammi.


Versate la farina sulla spianatoia, disponendola a fontana, e create un incavo al centro. Al suo interno, aggiungete le uova intere, i semi di finocchio, il vino bianco, l'olio e il sale, precedentemente sciolto in un po' di acqua tiepida. Incorporate circa 300 gr. di acqua, aggiungendo poi un pizzico di lievito di birra, anch'esso sciolto in un po' di acqua tiepida.


L'impasto è stato preparato seguendo metodi tradizionali, impiegando un'abbondante quantità di olio e un buon lavoro manuale. Per chi desidera preparare una quantità maggiore, si raccomanda l'uso dell'impastatrice. Lavorare l'impasto a mano è fondamentale per ottenere una consistenza liscia e compatta, senza renderlo eccessivamente morbido. Inizialmente, si forma un panetto che viene poi lasciato riposare per circa 10-15 minuti, permettendo agli ingredienti di amalgamarsi perfettamente.

Dalla pasta, formate dei salsicciotti, lavorando l'impasto con le mani fino a ottenere delle forme allungate e uniformi.
Tagliate i salsicciotti di traverso utilizzando una spatola, quindi impastateli nuovamente. Successivamente, formate dei rotolini molto lunghi e dello spessore di circa 1 cm. Chiudeteli dando loro una forma circolare. Una tecnica di chiusura tradizionale prevedeva di intaccare leggermente le estremità dei rotolini prima di unirle, per garantire che la forma circolare rimanesse ben definita durante la cottura.

Come potete osservare dall'immagine,
per chiudere il tarallo si incrociano i lembi in modo alternato. 
  I taralli si prestano a essere modellati in una varietà di forme.
Ho realizzato  persino un delfino!
 Sbollentate i taralli in acqua bollente salata
e tirateli fuori non appena vengono a galla!
Assicuratevi che scolino bene. Disponeteli su un canovaccio affinché possano asciugarsi completamente.
 
Posizionateli sulla spianatoia per farli asciugare.
Poneteli su di una teglia e infornateli in forno caldo a 180° per circa 30 minuti.
 
Lasciateli raffreddare e... voilà, pronti per essere gustati.
Si conservano ottimamente per circa un mese se tenuti in sacchetti di plastica ben chiusi.
 

19 commenti:

  1. ciao clementina che belli i tuoi taralli, lì farò anch'io, mi piacciono tantissimo...

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  2. Ciao clementina....complimenti per i taralli...prendo subito nota...e appena posso li voglio provare...a casa mia piacciono tantissimo.


    grazie per la ricetta.

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  3. Ciao cara...ma sai che somigliano tanto a quelli pasquali!Sono usciti benissimo e sono buoni!!!
    UN ABBRACCIO

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  4. mmmhhmm quanto mi piacciono i semi di finocchio! Questi taralli non sembrano poi troppo difficili da preparare. Quasi quasi mi butto!

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  5. Buonissimi! ho avuto la fortuna di assaggiarli direttamente i Puglia anni fa :). Buona befana!!

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  6. Che bello vedere realizzati i taralli "scallete" come dicono dalle mie parti...lo sai che sono pugliese anche io!!!!!
    Bravissima!
    Un grande bacio

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  7. Ciao caraaa i taralli io li adoro.. calcola che sono il mio pane a pranzo!!!!! :-))))...
    ps: Bled è fantastica... te la consiglio vivamente per san valentino.. anche perchè è molto romantica.. :-))) e ti consiglio anche l'albergo.. molto carino.. pulito... cordiali tutti.. e a buon prezzo!!!! Fammi sapere davvero se ci andrai ok??? Un bacione

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  8. Che buoni i tuoi taralli, io non mi sono mai cimentata in questa preparazione, grazie per la ricetta.
    Ciao Daniela.

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  9. Ma quante bele forme per questi taralli! anche a noi paicciono moltissimo, se fatti in casa sono ancora più buoni!
    un bacione

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  10. ciao, clementina, e buon anno.
    che belli i tuoi taralli! io e la mia famiglia ne siamo veramente ghiotti, mi sa che mi tocca provarli!

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  11. Clem, sono carinissimi e sopratutto buonissimi, posso favorire ne assaggerei volentieri qualcuno!!!!!!!!!
    Baci baci!

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  12. io li mangio di continuo! si trovano anche da noi, ma ora voglio provare a farli
    baci

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  13. Buonissimi... io li preferisco non bolliti, sono più rugosi... ma davvero buoni!!! anche nella versione ricoperta di zucchero!!! bacioni

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  14. bravissimissima, passa dal mio blog, c'è un premio per te

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  15. Grazie cara per aver pensato a me, un bacio. Clementina

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  16. Che belliiiiiiiii, li voglio fareeeeeeeeeee!!!
    Stupendi, perfetti, sono contenta che hai messo la ricettina!!
    Grazie Elisa

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  17. une bonne recette, un beau façonnage je la note pour la tester
    bonne soirée

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  18. Sembrano semplici da preparare. mi sa che ci proverò. Grazie cuginetta!

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