TARALLI DOLCI DI MONTE SANT'ANGELO-SULLE ORME DEI CROCIATI.

Tarallo di Monte Sant'Angelo appoggiato su dei libri di cucina.

Immaginatevi di calpestare la stessa terra percorsa dai crociati, avvolti dal mistero di antiche leggende e dalla profonda spiritualità. Monte Sant'Angelo non è solo un borgo incastonato nella maestosa bellezza del Gargano, ma è anche un crocevia di storie, fede e tradizioni culinarie che hanno attraversato i secoli. Nel cuore di questo paesaggio dove storia e mito si intrecciano, la grotta di San Michele emerge come un faro di divinità e guida. È qui che i crociati, prima di partire per le terre sacre, lasciavano l'impronta delle loro mani, un rituale di speranza e protezione, affidando il proprio destino all'Arcangelo guerriero.
Tra questi sentieri immersi nella storia, nasce la leggenda di una ricetta unica: i taralli dolci di Monte Sant'Angelo. Questi dolci non sono solo un'eredità culinaria, ma sono intrecciati con la storia dei pellegrini e dei guerrieri che percorrevano la Via Sacra Longobardorum, cercando conforto e ristoro nelle locande e nei monasteri che punteggiavano il cammino. Si dice che fossero le mani sapienti delle donne del luogo a preparare questi dolci, offerti come gesto di ospitalità agli stanchi viandanti. Non possiamo dimenticare le "ostie ripiene", dolci tradizionali che, insieme ai taralli, sono vere delizie del patrimonio culturale locale.


Scopriamo il sapore autentico del tarallo di Monte Sant'Angelo, una ricetta pasquale che si tramanda di generazione in generazione.

Ingredienti:

  • Uova: 6
  • Olio extravergine di oliva: 100 ml
  • Sale: Un pizzico per ogni uovo
  • Bicarbonato di sodio: Un pizzico, mezzo cucchiaio
  • Grappa o Anice: Un bicchiere 25ml
  • Zucchero: Un cucchiaio
  • Farina 00: 500 gr
Procedimento:

In una ciotola, unite le uova leggermente sbattute con il sale, il bicarbonato, un tocco di grappa, l’olio e la farina precedentemente setacciata. Versate il composto ottenuto su una spianatoia, aggiungete gradualmente altri 100 grammi di farina e impastate con energia per circa 15 minuti, fino a che l’impasto non diventa elastico e si inizia a gonfiare lievemente. Lasciate quindi riposare l’impasto, coperto con un canovaccio pulito, per circa mezz'ora per  permettendogli di lievitare in un ambiente tiepido. Nel frattempo, riempite una pentola capiente con acqua e portatela a ebollizione. Prendete l’impasto e formate dei cilindri lunghi circa 15 cm e dallo spessore di 2-3 cm, quindi unite le estremità per formare delle ciambelle. 

Non appena l’acqua raggiunge il bollore, immergete alcuni taralli alla volta; quando risalgono a galla, utilizzate una schiumarola per sollevarli dall'acqua e posizionateli delicatamente su un canovaccio pulito. Copriteli con un altro canovaccio e lasciateli riposare e raffreddare per tutta la notte. Al mattino seguente, incidete profondamente i taralli lungo tutta la loro circonferenza con un coltello affilato, quindi collocateli su una teglia rivestita di carta da forno, facendo attenzione a lasciare spazio tra loro poiché in cottura si gonfieranno. Cuocete nel forno preriscaldato a 220°C per i primi 10 minuti, poi abbassate la temperatura a 160°C e proseguite la cottura per altri 10 minuti, fino a che i taralli non diventano dorati e croccanti. 

Nel frattempo, preparate uno sciroppo semplice in una pentola piccola, versando acqua e zucchero. Portate a ebollizione e fate cuocere per alcuni minuti, fino a che lo sciroppo non raggiunge la consistenza desiderata, verificabile facendo la prova filo tra le dita. 

Ogni volta che assaporiamo un tarallo dolce di Monte Sant'Angelo, non gustiamo soltanto un biscotto, ma ci immergiamo in un viaggio che va oltre il sapore. Dalla cima di questa montagna sacra, con il mare di Manfredonia davanti a noi e la valle degli eremi sotto, viviamo storie di fede e speranza, in un legame che unisce palato e cuore.

I taralli non rappresentano solo una delizia locale, ma incarnano l'essenza di ogni regione italiana, ognuna con il suo tarallo, la sua storia e le sue tradizioni. Questo dolce, in particolare, ci lega alle radici profonde di Monte Sant'Angelo, celebrando la ricchezza culturale e la diversità che contraddistingue il nostro paese. Assaporarli significa scoprire un mosaico di tradizioni regionali, unendo gusto e cultura in un unico gesto.

                                                 

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