Nel cuore verde del Gargano, tra i sentieri ombrosi del Bosco Quarto e le strade che portano a Cagnano Varano, la natura offre generosamente i suoi tesori. Queste aree sono un paradiso per gli amanti dell'outdoor, ricche non solo di alberi di noce ma anche di castagni e vasti tappeti di funghi porcini, che attirano ogni anno numerosi cercatori e appassionati di cucina.
Nei fine settimana, i boschi si animano con ciclisti e escursionisti; ero una di quelle persone, pedalando tra i sentieri, spesso mi fermavo a raccogliere le more selvatiche, un piccolo e dolce premio durante le lunghe passeggiate in bicicletta.
Il nocino, che nasce dalla fusione tra la cultura monastica e il rigoglio naturale di questi boschi, è un simbolo di continuità tra il passato e il presente, un ponte che collega la tranquilla meditazione dei frati con l'energico spirito degli sportivi moderni. Il nocino, con il suo profumo inebriante e il suo gusto avvolgente, era spesso usato dai frati per accogliere ospiti o per celebrare festività, rendendo ogni sorso un momento di condivisione e benedizione. Bevuto a fine pasto accompagnava i momenti di convivialità.
Ecco la ricetta per preparare il nocino, un liquore dal sapore unico e avvolgente:
Ingredienti:
- 2 kg di noci con buccia tenera (da acquistare nel mese di giugno)
- Alcool
- Zucchero
- Acqua
Procedimento:
- Lavate le noci e dividetele a metà o in quarti.
- Coprite le noci con l'alcool e lasciatele macerare per 40 giorni.
- Dopo la macerazione, aggiungete 400 g di zucchero, 100 g di acqua e 100 g di alcool per ogni litro di macerato ottenuto.
- Lasciate riposare il liquore per almeno un mese in un luogo fresco.
Celebrare momenti di condivisione con un bicchiere di nocino è un modo per portare un pezzo di quella magica terra nelle nostre case, riscoprendo i piaceri semplici ma profondi che solo la natura sa offrire.
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