BRIOCHE, PUGLIA, ORCHIDEE SELVATICHE.

Poche erano le persone che quarant'anni fa compravano riviste di cucina.  Fortunatamente per me hanno deciso di disfarsene,  e così che sono venuta in possesso di alcune vecchie riviste della "Cucina Italiana". La ricetta che vi propongo, tratta dalla "Cucina italiana" di aprile 1976 mi intrigava per due motivi: era pugliese ed era una pasta lievitata, e le paste lievitate sono il mio tallone d'Achille, non so resistere! 
Semplicemente meravigliosa, squisita e delicata non può mancare sulla tavola di Pasqua come antipasto caldo.



Ve la trascrivo ...
Brioche alla pugliese per 8 persone:
  •  500 gr.  farina 00;
  • 200 gr. latte;
  • 150 gr. provolone;
  • 130 gr .zucchero semolato;
  • 100 gr burro;
  • 100 gr. prosciutto crudo;
  • 100 gr. lievito di birra;
  • 4 uova;
  • sale.                
Fondere il burro e far intiepidire, aggiungete la farina, le uova, sale, il lievito sciolto nel latte tiepido e continuate a  lavorare fino  a quando il composto sarà ben gonfio e si staccherà dalle pareti. Imburrate uno stampo alto ad anello del diametro di 24 cm  e della capacità di 3 litri e poi spolverizzate di zucchero.
Versate metà composto sul fondo dello stampo, livellate e disponete il formaggio ed il prosciutto tagliato a listarelle facendo in  modo che non tocchino le pareti.
Ricoprite con l'altra pasta scuotendo il recipiente sul tavolo per far uscire l'aria. mettete sopra della pellicola trasparente e fate lievitare per circa un'ora e mezza in luogo tiepido.
Una volta che avrà raddoppiato il suo  volume, togliere la pellicola e mettete in forno caldo a 180°, dopo 20 minuti coprire con carta d'alluminio e proseguite la cottura per altri 20 minuti.          Controllate la cottura con uno stecchino. Togliete dal forno, fate riposare per 5-6 minuti e capovolgete su una gratella. Servitela tiepida.
Un consiglio che veniva dato era, una volta impiattata, di lucidare la superficie con uno sciroppo di zucchero, anche se non rientra nella tradizione. 
Caso mai, dico caso mai, dovesse avanzare si può riscaldare in forno a 190°- 200°.Che bontà!  Ringrazio mia sorella Nella per questo post! 

Oggi mentre facevo una passeggiata, ho notato questi fiori con la punta che sembravano giacinti, così ho deciso di entrare nel campo e avvicinarmi per vedere  cosa fossero. 
Mi sono subito resa conto della bellezza particolare di questi petali che sembravano un mix tra un'orchidea, un tulipano e un giacinto, una vera rarità. 
Li ho osservati attentamente e ho scattato alcune fotografie, e son bastano due minuti per capire che mi ritrovo inaspettatamente, in un campo pieno di orchidee selvatiche, in particolare della rara Barlia robertiana.






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