Sempre per rimanere in tema di frittelle di Carnevale della Sardegna nonna Titta ci insegna a preparare anche le catas. Ci racconta che per il Carnevale tali dolci si prestavano per fare degli scherzi, possiamo ben immaginarlo vista la forma!
Certo si ingegnavano parecchio, e quando lei e sua sorella stufe di aiutarla chiedevano alla madre a chi fosse venuto in mente di escogitare simili ricette, soprattutto quando preparavano i rotolini per le catas, considerando che tutto veniva fatto a mano, la donna rispondeva: " Sa savia sibilla", la saggia sibilla!
Ingredienti:
Ingredienti:
- 1 kg di farina 00,
- 1 bicchiere di acquavite,
- 2 limoni,
- 1 arancia,
- 1 cubetto di lievito di birra,
- latte e acqua q.b.,
- olio per friggere q.b.,
- zucchero semolato.
Procuratevi un imbuto e tagliate la parte finale in modo che abbia la larghezza di 2 cm.
Per correttezza va detto che la ricetta originale prevede 1/2 kg. di farina e 1/2 di semola. Grattugiate 2 limoni ed 1 arancia in una scodella e versate 1 bicchiere di acquavite, mescolate e lasciate in infusione per un paio di ore o anche più.
Disponete la farina a fontana e versate il lievito sciolto in un po' di acqua tiepida, l'acquavite, che avete preparato prima, e cominciate ad impastare aggiungendo acqua alternandola con il latte.
Lavorate ammorbidendo man mano la pasta sempre unendo latte ed acqua fino ad ottenere un composto morbidissimo, tanto da riuscire a colare da un imbuto. Mettete ora a lievitare in un posto caldo per un'oretta.
Fate scaldare l'olio in una padella, prendete l'imbuto che avete adattato, chiudete il foro con due dita e con un mestolo riempitelo con l'impasto.
Con un movimento circolare lasciate cadere nell'olio la pasta in modo da formare una spirale (fate prima una prova per vedere se la pasta scende bene altrimenti aggiungete all'impasto un po' di latte), fate dorare bene, sgocciolate, e disponete sulla carta assorbente da cucina.
Cospargete subito di zucchero e buon appetito!
Si mangiano calde. Provate anche le Montecadas, altri dolci Sardi di Carnevale.
che goduriaaaaaaaaa!
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