Nel vortice frenetico della vita moderna, dove il tempo scorre inesorabile e le giornate si susseguono in un turbinio di impegni, la Pasqua giunge come un balsamo di quiete. Un'occasione per rallentare, per riscoprire il ritmo antico della vita e per assaporare i piaceri semplici che troppo spesso dimentichiamo. Ed è proprio in questa ritrovata lentezza che si schiude il magico scrigno dei dolci pasquali della tradizione. Profumi inebrianti si sprigionano dalle cucine, dove mani sapienti impastano con amore, dando vita a vere e proprie opere d'arte culinaria.
Il "cavicione dolce" con la ricotta, soffice scrigno di bontà, un morso di pura gioia che evoca i pranzi in famiglia, le risate e la spensieratezza dei giorni di festa.
Le " ostie ripiene", scrigni di semplicità e di gusto, racchiudono un tesoro di mandorle caramellate, poste su cialde di ostie.
I "propati della zita", veterani dolci dal profumo antichissimo.
Ogni dolce è un viaggio nel tempo, un sussurro del passato che si fa presente. Perché le nostre tradizioni non sono solo ricordi del passato, ma sono anche il ponte che ci lega al futuro. Dobbiamo cercare di salvare le nostre tradizioni, la genialità dei prodotti e l'amore con cui si facevano le cose. Durante le festività pasquali, allora, prendiamoci il tempo per riscoprire la lentezza di un tempo, per assaporare i dolci e per tramandare alle nuove generazioni il valore inestimabile delle nostre radici. E' proprio questo amore e dedizione che voglio celebrare con questa raccolta di dolci e cibi pasquali della tradizione.
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